Andare in giro per il mondo a raccontare, attraverso strumenti mediatici e materiale audiovisivo (documentari e concerti di musica popolare), la vitalità e l’onesta realtà quotidiana del popolo campano e specificatamente quello napoletano, è per noi un momento di gratificazione e di riscatto dalle storiche bugie divulgate sui libri di storia e ultimamente attraverso romanzi circa la nostra plurimillenaria cultura. Un gruppo di artisti che, con enorme sacrificio ed abnegazione, porta a Stoccolma un progetto culturale legato al mondo contadino in particolar modo alle espressioni fonetico- gestuali, entra in un ristorante (non per compiere una rapina ma per mangiare), entra in un panificio (non per chiedere il pizzo ma per comprare un tipico pane e degli ottimi dolci); entrambi i fatti sono collegati fra loro dalla tipica domanda “are you italian?”. Alla risposta orgogliosamente affermativa, questi artisti specificando che sono di Napoli, si sentono aggiungere, con rammarico e grande delusione, “Gomorra!”. Crediamo che ciò che è accaduto a Stoccolma sia un fatto grave inserito nella mondiale disinformazione generata dal romanzo di un certo Saviano. Il mondo, ormai, grazie al romanzo Gomorra, conosce Napoli e la Campania come “Terra di nessuno” non più come il paese del sole, della canzone, della pizza, della teatralità espressa nei quartieri da gente normale o del profumo delle ginestre.
I l maldestro uso che Saviano ne ha fatto degli atti oppure di cose che gli hanno raccontato denota la sua profonda ignoranza sulla storia della camorra altrimenti avrebbe scritto non in una sola ed esclusiva direzione; infatti chi vuole scrivere di effetti deve sapere (se non lo sa è un asino) che a stabilire gli effetti stessi sono le cause. A noi tutto ciò non sembra che Saviano ne sia al corrente.
Non ci è dato di sapere i fili del burattino Saviano da quale corrente massonico-liberale vengano tirati ma di sicuro la politica segreta ed oscura di ROMA sta continuando l’opera iniziata 150 anni fa con l’unità di Italia.
I l maldestro uso che Saviano ne ha fatto degli atti oppure di cose che gli hanno raccontato denota la sua profonda ignoranza sulla storia della camorra altrimenti avrebbe scritto non in una sola ed esclusiva direzione; infatti chi vuole scrivere di effetti deve sapere (se non lo sa è un asino) che a stabilire gli effetti stessi sono le cause. A noi tutto ciò non sembra che Saviano ne sia al corrente.
Non ci è dato di sapere i fili del burattino Saviano da quale corrente massonico-liberale vengano tirati ma di sicuro la politica segreta ed oscura di ROMA sta continuando l’opera iniziata 150 anni fa con l’unità di Italia.
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