giovedì 30 ottobre 2008

Un esempio virtuoso di riciclo. Il centro di Vedelago

Le soluzioni per il trattamento della frazione residuale non riciclabile dei rifiuti, alternative all’incenerimento o alla discarica, esistono, ed alcune di esse sono di facile e pronta realizzazione,con costi di investimento contenuti, capaci di produrre occupazione ed utili tali da remunerare adeguatamente il capitale investito, ma soprattutto di minimo impatto ambientale.
Un esempio su tutti e’ il trattamento dei rifiuti che si realizza nel centro riciclo di Vedelago (TV).
La societa’ si occupa dal 1999 di stoccaggio e selezione meccanica di rifiuti, finalizzata al recupero dei materiali.
L’azienda possiede due impianti di selezione con una capacità di trattamento media di 35t/giorno ognuno. In ogni impianto di questo tipo, ed in ogni raccolta differenziata, c’e’ sempre una percentuale di secco che viene considerata scarto non riciclabile, perche’ sporco o non recuperabile. Per lo smaltimento di tale frazione residuale da sempre la ditta era ricorsa ad inceneritori e discariche. Ma negli ultimi anni grazie all’impegno nella ricerca ed una collaborazione con l’Universita’ di Padova, e’ nata “SABBIA SINTETICA” un granulato derivante da plastiche eterogenee da raccolta differenziata realizzato proprio con tale frazione non riciclabile tramite un procedimento di minimo impatto ambientale e sanitario.
I possibili utilizzi di questo prodotto (grazie alla norma Uniplast specifica 10667/14) sono molteplici: da semplice sostituto della sabbia di cava nei calcestruzzi, ad aggregato alleggerente nelle malte cementizie o a legante per manufatti in cemento.
Dalle sperimentazioni fatte risulta, inoltre, che questo nuovo prodotto migliora le caratteristiche e le prestazioni di alcuni conglomerati cementizi, in termini di fonoisolazione e termoisolazione.
Il processo per ottenere la”sabbia sintetica” si puo’ riassumere in una plastificazione e addensamento tramite estrusione di rifiuti plastici, in cui vengono ridotti a pezzettini, mescolati, portati ad alta temperatura e rimiscelati. L’impianto ha una capacita’ di trattamento pari a 3t/ora.
La frazione non recuperabile dei rifiuti prima rappresentava un costo di produzione per l’azienda, perche’ doveva essere trattata per finire negli inceneritori o in discarica; ora, invece puo’ essere venduta come nuovo materiale, ammortizzando i costi di produzione e traendone addirittura guadagno.
E’ importante sottolineare che ne trae vantaggio l’azienda che ricava un utile da cio’ che prima costituiva un costo di produzione, ma soprattutto i cittadini del treviggiano che non pagano la tariffa dei rifiuti per lo smaltimento del materiale plastico di scarto, e la cui giunta provinciale ha deciso di revocare i decreti per la costruzione di due discariche, perche’ grazie alla nuova tecnologia dell’azienda di Vedelago non servono piu’.
Con questo processo, quindi, si puo’ avviare un riciclo integrale del rifiuto plastico altrimenti non recuperabile e poter avvicinarsi realmente all’obiettivo “rifiuti zero”.
Allo stato attuale il 98,2 percento dei materiali in entrata viene recuperato e agevolmente collocato sul mercato traendone elevata remunerazione.
Questa non e’ solo la storia di un piccolo comune cosiddetto “riciclone”, ne’ si tratta di un impianto con potenzialita’ limitate a piccole quantita’ di rifiuti da trattare. Con un investimento iniziale di soli cinque milioni di euro il centro attualmente riesce a servire un bacino di un milione di abitanti della provincia di Treviso e dei comuni di Belluno, Vicenza e del Bassanese.
E il modello e’ replicabile su scala piu’ ampia. Al punto che l’azienda ha vinto una gara a livello internazionale per dodici comuni della Sardegna dove verra’ realizzato un impianto gemello, e sta diventando un punto di riferimento per molte aziende all’estero, dall’Olanda alla Germania, ed anche dal Giappone e dalla Cina.
(tratto da “uniti nell’emergenza”libretto distribuito dai comitati per l’emergenza rifiuti a Napoli )
a cura de:
Archintorno-coordinamento civico flegreo-altromodoflegreo-associazione area flegrea-associazione lello mele- associazione mayaprocida-associazione oltre l’averno- comitato attiva-mente Pozzuoli- comitato cuma vive- comitato kime bacoli- comitato salute pubblica bacoli- comitato popolare via Napoli- la rete degli orti comuni-zenbioagricoltura- meetup Pozzuoli- meet up Procida- osservatorio civico di Procida- rete donne in nero- ingegneria senza frontiere Napoli- nalug- panta recicle

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